lunedì 29 novembre 2010

Facciamoci i regali

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Stanche di gettar soldi in regali superflui,
costosi e privi di significato?
Costrette dalla recessione
a tagli draconiani sul bilancio?
Decise a tirarvi fuori una volta per tutte 
dalla kermesse straconsumistica dei centri commerciali?


Bene, mancano ben 26 giorni e se ci mettiamo sotto siamo ancora in tempo a sfornare un bel pò di regali 100% by manine sante nostre: basso costo, tanto cuore, enorme significato!
Senza contare che il regalo DIY (Do It Yourself) è mooolto trendy.

ElfaSalvia ha fatto un bel giro nelle Americhe e non solo, ed ecco le idee che più mi hanno colpito:



Vegan Fox: ricordate la terrificante volpina imbalsamata dagli occhi di vetro, che scaldava le artritiche clavicole di Zia Concetta?
Bene, questa è la splendida versione vegana e nessuna volpe sarà sacrificata, si tratterà solo di sferruzzare un pochino.Qui ed anche qui.


Originalissimo regalo animalista, la Vegan Fox è perfetta per donne spiritose
dai 20 ai 120 anni.
Per gli uomini dello stesso range di età suggerisco invece Megan Fox.

... e come dal loro torto?




Candela in Tazza: scegliendo tra le vostre tazze graziose ma spaiate, o acquistandone ad un mercatino dell'usato, ecco in poche semplicissime mosse un regalo delicato e gradito, specie se aromatizzerete la cera con qualche goccia di essenza o anche del vostro profumo personale. Particolarmente chic se in tazza antica, anche se sbreccata. Anzi, meglio.  Non spaventatevi se pensate non avete in casa i materiali: basterà far sciogliere a fuoco delicatissimo a bagnomaria un paio di candele qualsiasi, riutilizzandone stoppino e cera. Ottimo trucco anche per far fuori per intero il 15° servito da té ricevuto come dono di nozze. Qui le superflue istruzioni.




Timbri personalizzati: partendo da delle banali gomme da lapis si possono realizzare deliziosi timbri personalizzati. Cupcakes per l'amica dolciaria o golosona, micio per la gattara, forbici o bottone per la maniaca del cucito; o anche classici soggetti natalizi.
Qui i consigli su come fare ed anche molti bei disegni cui ispirarsi. Il timbro si presenterà al meglio come regalo se incollato su un blocchetto di legno ed accompagnato da un tampone di un colorino divertente.




Trine e Monogramma per questa shopping bag. La tote è per certo la borsa più gettonata della bloggosfera: persino io mi ci sono cimentata, facendone premi per lo Skif'Away e regali per le mie complici. Ma questa mi pare particolarmente originale ed elegantina, oltre che facile da realizzare. Qui l'english tutorial.
 

Sciccosissime e trendy queste snow globes. Dentro, oltre ad acqua distillata e neve finta da presepe, potete mettere oggettini in plastica o metallo, o realizzazioni in fimo, o nascondere il vero regalo, per esempio un bel gioiello :) ; l'importante è che si tratti di materiale non deperibile in acqua. Qui le anglofone istruzioni, ma, scusate il campanilismo, le snow balls più belle sono di casa nostra:


 Dite, mai visto qualcosa di simile? 
Ovviamente la maternità è della mia Mani preferita, Stefania aka Manifattive





 E con ciò siamo tornate definitivamente a casa: 


Deodorante spray per ambienti : ricordate Veggie, non a caso chiamata La regina del sapone?  Da lei le ecoidee per regali autoprodotti si sprecano, ma a me è particolarmente piaciuta questa per deodorare gli ambienti con profumazioni naturali. Sempre da Veggie spunti in quantità per la cura di corpo e capelli, tutte idee validissime per dei regali.


Chiudo questo tour con un appunto:  per evitare che il prezioso dono fatto con le nostre manine sante non venga considerato da qualche immeritevole solo un mero escamotage per risparmiare soldi, dobbiamo presentarlo al meglio, con un impeccabile packaging e dotandolo di tags personalizzate, involucro creativo, nastri, tessuti  o spaghi, etc.

Intanto che viaggiavo e scrivevo, scrivevo e viaggiavo, i giorni che mancano a Natale son diventati  25: che dite, sarà il caso di mettersi all'opera?




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giovedì 25 novembre 2010

Geppetta is back

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Vittima di un attacco di Geppetta Tremens, 
ho prodotto casette per uccellini .


 Tutte diverse l'una dall'altra.
Acrilici lavorati a straccio, con le mani o in punta di pennello.


Qualcuna è già partita,  per Ancona, per Milano


altre attendono di essere  spedite, come questa


già completa di targhetta


 sonaglietto e riccioli rugginosi, commissionatami da Sonia di Ortensie e Mughetti:
spero le piaccia!


Altre son state fatte su richiesta e partiranno
non appena saranno state scelte su queste foto 
(sorridete, ragazze!)


ed infine qualcuna rimarrà per un pò a farmi compagnia...


anche perchè non credo che al momento ne produrrò altre: 
la mia fase minimal-birdie per adesso pare esaurita. 
Sempre in ambito geppetto,  ho un baratto da onorare 
ed un paio di regali da segare, trapanare, rifinire.
Poi vorrei lanciarmi finalmente nelle casette da uccelli di buone e sane dimensioni.

Ma questo è un altro post.



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lunedì 22 novembre 2010

Decluttering - Troppe cose

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Ieri mattina, domenica, scrivo all'Alchemica Annarita: Che combini?
"Niente, faccio un pò di decluttering..."

Nessuno come Annarita riesce a spiazzarmi buttando lì con nonchalance dei termini anglofoni a me sconosciuti che puntualmente indicano tendenze, filosofie, scuole di pensiero all'avanguardia.
Quindi, senza lasciarmi minimamente ingannare dal fatto che clutter significa disordine, e che quindi il decluttering di Annarita potrebbe essere un banalissimo metter ordine da piovosa mattina domenicale, mi lancio, googlo e scopro.

Scopro che ancora una volta faccio parte, senza minimamente sospettarlo, di un movimento.O forse è una filosofia, un'arte.

Partiamo dall'inizio: possediamo troppe cose. Giusto? Giusto.
Queste cose riempiono, soffocano non solo i nostri spazi, ma anche la nostra anima, la nostra vita interiore. Soprattutto la nostra creatività. Sono esemplificativi di un esistenza legata al passato, dell'incapacità di mollare le zavorre, di rivolgersi serenamente e leggermente al futuro.


Se mi leggete da casa, proviamo a fare un breve esperimento: guardiamoci attorno.
Posate brevemente gli occhi su ogni oggetto che vedete.
Le domande da porsi riguardo ogni singola cosa sono :
- Mi è utile?
- La amo?
- Mi piace davvero?
Se le risposte sono titubanti o addirittura negative, secondo il decluttering scatta la gita al cassonetto.

Gli abiti nell'armadio: quanti non ne indossate da un anno? Via!, Caritas, portinaia o simili.

Vade retro soprammobilini e bomboniere, regali sbagliati, libri non amati, scarpe scomode quantunque nuovissime: cosa state a fare nel mio spazio vitale? A cosa servite se non ad accumular polvere e soffocare la mia creatività?

La Signora Lucia Larese, che dal suo sito ci illustra le basi del decluttering nonchè dei corsi da lei tenuti, ci informa che...
Un'abitazione disordinata e straripante di cose superflue corrisponde ad un confuso ed inconcludente approccio esistenziale. Se in casa ci sono soltanto cose che usiamo ed amiamo, la casa diventa un'impareggiabile fonte di sostegno e nutrimento psicofisico. Un regalo che non ci è mai piaciuto, collezioni lasciate lì a raccogliere la polvere, riviste ormai datate, gli oggetti più disparati che non sappiamo nemmeno più perché teniamo, sono accumuli di cose che invadono il nostro spazio non solo fisico, ma anche mentale ed emozionale.

Il clutter, l'inutile ingombro, pare ci tenga anche inamovibilmente legati al passato: gli oggetti superflui come Fantasmi dei Giorni Passati, di passati bisogni, desideri, amori.

Secondo una statistica usiamo soltanto il 20% delle cose che possediamo. Ed il restante 80 ? La amiamo? Ha qualche possibilità di esser ancora utile in un futuro?

Troppe cose.
Siamo circondati, soffocati, zavorrati da troppe cose.
Difficilmente ci capita di rientrare in casa senza portare con noi un nuovo "qualcosa". Doppioni, tripli, decupli di oggetti che già avevamo e non utilizzavamo.

Io non so nemmeno quanti serviti di piatti possiedo. Uno è da 18 !! Idem per posate e bicchieri. Due liste di nozze ed una passata mania sono solo parziali giustificazioni. Posso però dire che l'acquisto dell'ultimo servito  risale a 10 anni fa; direi che ne sono fuori.
Stoffe. Lane. Utensili. Materiale per 1000 lavori urgentissimi che avrei iniziato nel pomeriggio e che non ho mai preso in mano. La soffitta strapiena. Il garage anche peggio.
E' da un pò che tutte queste troppe cose mi pesano e mi tormentano. Soprattutto da quando la scorsa estate ho chiuso casa di mia sorella, gettando, regalando, imballando migliaia di cose belle, amate o  preziose ma comunque irrinunciabili, almeno per la loro proprietaria. Mi era preso un tale rigetto che, giuro, non riuscivo neppure più ad andare al super.

E sia chiaro che io già mi considero, un pò per indole molto per economia, tutt'altro che una acquirente compulsiva, e che la mia casa è molto più essenziale di quella di maggior parte delle mie amiche (la casa, non il garage  :)

I media non fanno che instillarci il germe di un dissennato consumismo. Riteniamo di aver bisogno del superfluo; di dipendere dal possesso dell'inutile; di non riuscire a vivere senza l'eccesso.

Tutto questo è male, molto male. Tutto questo ci appesantisce, ci distrae, ci inganna.
Tutto questo alla fine ci possiede, invece del contrario.

Gettiamo dunque, vendiamo, barattiamo, doniamo a chi non ha nè il superfluo nè il necessario.
In rete, alla parola decluttering, tutti i trucchi.

Bene ragazze, chi inizia a far posto, attorno e dentro di noi?

Grazie Annarita, per questo spunto.

PS:  Decluttering non è solo gettar via oggetti, ma anche cose da dentro di noi. Rancori, preconcetti, amori logori come scarpe sfondate, rapporti interpersonali che niente ci danno ed alle quali niente possiamo più dare.  Pensate che leggerezza.....



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giovedì 18 novembre 2010

Big Bloggers vs Slim Bloggers




Mi è stato giustamente fatto notare che non ho mai pubblicato i risultati delle mia ricerca antroposofica sul postulato presentato alla comunità scientifica e blogghesca nel post  "Big Blogger è meglio" :

Dato un blog, un pc ed una sedia, riunito un numero X di bloggers su un Poggio delle colline di Firenze, se ne evince che: la Blogger Tipo è sovrappeso 


In buona sostanza, da uno studio effettuato nel corso del Ficata Day (qui e qui), era emerso che la stragrande maggioranza delle blogger convenute era portatrice sanissima di etti in eccesso.

La blogger E' per definizione CHIATTA.  Che tale sovrappeso ammonti poi a 3 kiletti o a diverse decine, poco conta. Il dato fondamentale è l'evidente tendenza all'eccesso dell'I.M.C. (Indice Massa Corporea).
Perchè la Blogger Ideale naviga, non corre.
La B.I. posta, non fa pilates. 
La Blogger Ideale passa tutto il suo tempo libero assisa davanti al monitor, piuttosto che stravaccata sul letto col pc in equilibrio su un ginocchio, come me in questo istante.
L'attività maggiormente aerobica della Blogger Ideale è promuovere un Giveaway.
La Blogger Ideale frequenta blog raduni dove, con la scusa di conoscersi e fraternizzare, vengono in realtà consumati trilioni di kilocalorie.
(da Big Blogger è meglio)

Questo il postulato: mancava solo la conferma della mia rivoluzionaria  teoria.
Innanzitutto va detto che detto post ha sollevato una bagarre che si è sviluppata in ben 96 accorati e partecipati commenti, dividendo la comunità in due schiere serrate ed agguerrite: da una parte le slim blogger, che in sostanza affermavano: Io ho fatto 2/4/6/18/36 figli ed ancora entro nei pantaloni della prima comunione (?). 
E chiatta sarai TU!!  (lo puoi dire, sorella! Yeah...)

Dall'altra il coro, l'ovazione, il tripudio delle Big che confermavano: "Anch'io, anch'io, 18 in più da quando ho aperto il blog;... io pure, 3 kili in 6 post...".


Ma veniamo al riscontro:
- 96 commenti

dei quali:

- 41 deliri, approfondimenti, interlocutorio
-   5 non schierate nè dichiarate
- 10 Slim Bloggers
- 40 Big Bloggers !!

L'assioma è dunque ampiamente dimostrato et confermato!! 
Gioite, o popolo delle Bloggers Chiatte,
siamo una maggioranza silenziosa 
(chè abbiamo sempre la bocca occupata) 
ma stragrandemente preponderante!

Nel corso della ricerca sono anche emerse interessanti proposte quale:
- il TETTETELETRASPORTO: futuribile invenzione  atta a far migrare le taglie in eccesso di materia mammellare in favore delle bloggers meno fornite di aggetto, comodamente da casa vostra senza spostarsi dal pc;

- il KIL'AWAY: sempre con le filantropiche motivazioni di cui sopra, concorsino col quale mettere in palio i kili di troppo in favore delle Slim che, mannaggialloro!, vorrebbero taaaaaanto prendere qualche chilo ma non riescono...

Credo che con questa scoperta mi aggiudico il Nobel.
Mi accontenterei anche di un Telegatto.


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domenica 14 novembre 2010

Bronzino & dintorni

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Stamani la Salvia Famiglia aveva appuntamento in centro a Firenze con tutta la classe di Claudia, la Prof di italiano e molti dei genitori, per una visita guidata alla splendida mostra del Bronzino.


Con appropriato anticipo siamo scesi dal Poggio e abbiamo trovato posto per parcheggiare in una delle buie viuzze vicino a Santa Croce. Lì non ci sono negozi ma solo enormi fondi chiusi, antichi depositi di carrozze adesso adibiti a garages privati. Uno di questi era aperto, e passandoci davanti ho notato un movimento sospetto ed interessantissimo: 4 persone andavano e venivano, caricando due furgoni parcheggiati davanti di legni vecchissimi, mobili o parti di essi.
Sbircio dentro all'enorme antro, e rimango impietrita: una montagna di antico ognibendiddio veniva sistematicamente rimossa e buttata di malagrazia sui due mezzi, con la totale assenza di attenzione che si riserva alle cose da gettare. 
Vedendomi palesemente affascinata, un gentile signore con accento dell'est mi dice: Interessa qualcosa signora? Vada pur dentro e prenda....

Secondo voi ???

Ora mi dico: Dio c'è, e adesso ne ho le prove, altrimenti Il Marito non avrebbe rigettato ogni altra mia proposta di parcheggio per andare a collocare l'auto proprio nella viuzza incriminata.  
Ma perchè, ti chiedo o Signore, mi mandi sempre i Tuoi segni quando c'è anche Il Marito??

Fosse stato per me avrei rinviato la visita e trascorso la domenica  sottraendo il possibile e l'impossibile dalle mani dei vandali.
Comunque nei pochi minuti prima che Il Marito desse in escandescenze son riuscita a mettere in salvo nel mio portabagagli queste poche cose, e scusate la qualità delle foto, prese a buio col flash.






L'enorme fondo altro non era che il deposito di un antiquario morto da moltissimo tempo. Venduto il vendibile gli eredi hanno lasciato per anni ed anni tutto chiuso, finchè non si sono decisi ad affittarlo ed hanno pagato il tipo per svuotare e gettare via tutto. No, dico: pagato per !

Ovviamente adesso sto metabolizzando il lutto per i quintali che non ho potuto salvare.
Mi ci potrebbero volere anni.

La mostra? Imperdibile! Vale il viaggio, da ovunque veniate.
Non a caso lo slogan è "Una mostra così capita una volta nella vita !".
Fino al 23 Gennaio, qui i dettagli.


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giovedì 11 novembre 2010

Calendario dell'Avvento 2010

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Troppo presto per iniziare a parlar di Calendari dell'Avvento ?
Certo, se volete come al solito trovarvi la sera del 30 Novembre completamente impreparate, aspettiamo pure....
RAGAZZE !!!, mancano solo 19 giorni all'apertura della prima finestrella !
E trovare ogni anno 24 (o multipli, secondo il numero dei figli) minuscole sorpresine non è cosa facile. Ancor più difficile trovarle tutte in così poco tempo.

In casa nostra per molti anni ha funzionato egregiamente l'AbeteCalendario che avevo realizzato per Claudia anni fà e che già postai qui,  finchè la ragazza, colta da un attacco di Curiosità Scimmiesca, un giorno non aprì di nascosto tutti i pacchetti, per poi richiuderli approssimativamente e negare l'evidenza. Quindi lo scorso anno ho dovuto organizzare le cose in modo spy-proof, o a prova di curiosona.


A dire il vero l'attrezzatura l'ho acquistata già fatta, ma è facilissima da organizzare da sole in un battibaleno.
Necessario: 3 metri di spago o filo robusto o nastro in tessuto, volendo colorato; 24 mollettine di legno (adesso se ne trovano facilmente anche di misure più piccole delle canoniche da bucato); cartoncino colorato.


Volendo, dipingete le mollette con un colore che vi ispiri. Fissatevi sopra un pezzetto di cartoncino sagomato in una forma a scelta, con su scritti i numeri progressivi da 1 a 24.


Incollate le mollette sullo spago/filo/nastro, oppure se è abbastanza sottile fatelo passare dentro alla molla, e fissatele con una goccia di colla a caldo o di altro collante ad una distanza regolare di 10 cm circa, avendo cura di lasciare all'inizio ed alla fine del filo un pezzo più lungo, diciamo di  30 cm. Formate alle due estremità un piccolo cappio per appendere il tutto al muro a mò di stesa, anche in diagonale tagliando un angolo e utilizzando chiodi già piazzati.


Ed ecco già pronto il Calendario dell'Avvento 2010: lo scorso anno ad ogni mollettina attaccai un foglietto arrotolato e sigillato.



Aprendolo, ogni mattina Claudia trovava gli indizi che la indirizzavano al luogo dove io solo la sera prima avevo inquattato il dono. Tutto ciò attraverso filastrocche ed indovinelli in rima tipo:

Ciò che più ti fa felice
cerca nella lavatrice


La sorpresa in questo giorno
forse è proprio dentro il forno


Signorina, presto, parta!
Cerchi dove sta la carta!


Senza far troppe domande
cerca in mezzo  alle mutande


Vola e prendi come un falco
un regalo su su soppalco


Presto! devi andare a scuola...
guarda in mezzo alle lenzuola!


Per un dono mai banale
vai e cerca sulle scale

...e così via per 24 biglietti. Se poi non vi sentite sufficientemente poetiche mandatemi una mail, e vi passerò pari pari quelle scritte da me lo scorso anno.




Triplice vantaggio di questo tipo di Calendario: è a totale prova di scimmia curiosa, permette di potersi allargare con le dimensioni,  e fondamentalmente dà la possibilità di acquistare le ultime sorprese mentre già siamo in corsa, ed è quindi consigliabilissimo a chi si fa puntualmente trovare impreparata la sera del 30 novembre !


Avrebbe fatto invidia a Mennea lo scatto da centometrista con la quale Claudia  ogni mattina lasciava il letto e si preparava: infatti, nel rispetto dei termini contrattuali, poteva leggere l'indovinello e partire per la cerca solo dopo che si fosse lavata e vestita.
Purtroppo però lo sprint si esauriva quando aveva l'oggetto in mano, e persa com'era nell'estasi del nuovo dono, nel far colazione  se possibile era ancora più bradipa di prima!





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domenica 7 novembre 2010

Sogni nel cass(ON)etto

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Monnezzara: così  mi definisce Il Marito con disgusto.

Ebbene si, non resisto al fascino del cassonetto, il panorama di una discarica mi commuove più di un tramonto a Sorrento, giammai che passi vicino ad un cumulo di rifiuti senza una rapida ma professionale occhiata ai raggi X.
Conosco uno per uno i luoghi usuali dell'abbandono e conosco persino i miei diretti concorrenti in questa caccia al tesoro. Per fortuna la più temibile, una mamma di scuola provvista di pick up e quindi avvantaggiatissima, si è trasferita a cassonettare in altra città  lasciandomi campo libero.

Per me recuperare oggetti dai cassonetti e dalle discariche, loro definitivo capolinea, è dar loro un'altra possibilità, donargli una nuova vita, aprirgli inaspettate prospettive.

Ma la mia vera, totale, assoluta libidine sono le cataste che attendono il ritiro del Consorzio Quadrifoglio.
Da queste parti, così come credo in moltissime città d'Italia, per disincentivare l'abbandono dei rifiuti ingombranti  i perfidi hanno istituito un servizio gratuito per cui, si abbia la lavatrice ormai irriparabile da smaltire o l'intero appartamento dell'appena compianta Zia Gina da svuotare, chiami il Consorzio, ti comunicano il giorno del ritiro, tu la sera dopo le 20 lasci montagne di tesori sul marciapiede, e la mattina dopo... scomparsi!

Purtroppo la sera esco poco e perlopiù in compagnia del marito, che ormai al mio grido FERMA FERMA FERMA!!!! accellera a tavoletta.
Speriamo non sbagli mai un posto di blocco con un Ritiro Quadrifoglio...

Solo poco tempo fa, proprio dietro casa di mia mamma, un intero appartamento svuotato.
Lì, sul marciapiede, aspettava me.
Ad occhio, dallo stile, una persona anziana. Oltre gli 80.
Splendido specchio molato su anta di armadio. Enorme, pesantissimo. Da solo avrebbe risolto un'intera parete del salotto.
A niente son valse le mie suppliche, moine e l'intero repertorio convinci-marito. Irremovibile ha decretato: Quella schifezza in macchina mia non ci sale.

In macchina sua non ci è salito, e purtroppo nemmeno in macchina mia, chè quando il giorno dopo son tornata là apposta ovviamente tutta la montagna incantata era stata rimossa.
Non me ne faccio un ragione...


Comunque, lui dice tanto, ma vi pare che potevo lasciare questo grazioso scaffalino al cassonetto?




Insieme a lui trovai un fratello gemello, che ho venduto ed ancora rimpiango.



Anche i catini zincati che in estate ospitano le aromatiche
sono stati salvati da una discarica,



così come tutti i legni di cui sono fatti i nostri comodini abillè.



Stessa provenienza anche per il mio amato bancone da lavoro; le zampe erano montanti di pancali, il piano superiore una massiccia porta abbandonata, quello inferiore è costituito dalle doghe piatte di una rete ed il mensolone bianco in alto viene dal disfacimento degli arredi di una farmacia: 100% ex-cassonetti, zero spaccato costi.



 Questi gli ultimissimi tesori raccolti: lo scuro di una finestra,
un cassetto ed un porta-musicassette: 
per ciascuno di loro ho grandi progetti!



E questa piccola panchetta: messa sotto al noce
offre una cassetta piena di noci fresche a  roditori  bipedi di passaggio.


Invece ancora non so esattamente cosa riserva il futuro per questi vecchissimi sciupatissimi legni, ma li trovo splendidi e versaltili : erano lì che mi chiamavano col loro canto di sirene, proprio dal cassonetto più vicino a casa mia.


Ho tentato di resistere (circa  18 secondi) poi ho capitolato. Ho aspettato l'ora più tranquilla, l'ora di pranzo, quando in strada non c'è mai nessuno. Presa la cariola, caricato il tutto me ne stavo tornando con passo felpato a casa mia, quando si spalanca una finestra e si affaccia la mia amica apostrofandomi a gran voce:  
Mi stavo chiedendo quanto li lasciavi ancora lì !!


Non c'è niente di peggio che avere una cattiva fama....




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venerdì 5 novembre 2010

UHU is the Winner ?

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Finito. Anche l'AppicciCandy è andato.
Adesso sappiamo che i nostri incubi acciccicosi sono fondamentalmente le suocere (un classico !), colleghi, I FIGLI !!! (tranne poi piangere la prima volta che vanno in gita a 2 km con la scuola...), amici vari. Gettonatissime anche le zie.
Una partecipante,  e non faccio nomi e nemmeno URL, ha avuto il coraggio di indicare ME come La Più Appiccicosa del Reame: per questo non solo è stata esclusa dal Candy, ma le ho anche tolto l'amicizia e inoculato un virus, Trojan UHU, che le farà rimanere le mani incollate alla tastiera  : )

Ma chi si incollerà di qui all'eternità grazie al maxi kit che UHU invierà direttamente a casa sua, per evitare che io sottragga il Patafix ?

Diamo un pò di numeri: i commenti partecipanti sono stati numerati da 1 a 165, considerando che la grande maggioranza sono stati inseriti due volte in virtù dei loro racconti su collosissimi amici/colleghi/ zie/suocere.

Detto ciò, ho chiesto al ditino innocente di Salvietta jr di randomizzare  i commenti numerati,  e l'estratto è stato...... il 78 ! corrispondente a....


E brava la Michela, che ha avuto la pazza idea di partecipare! La fortunella  favorisca coordinate, ed in un battibaleno avrà la casa invasa da UHU prodotti.

E che  è questo piagnucolio? Ci risiamo:  non sapete perdere, e tutte le volte mi allagate il blog se non vincete!...
Ma questa volta c'è una buona, ma che dico buona, ottima notizia!
Infatti,  anche se non lo avete vinto con l'Appiccicandy, potete ancora aggiudicarvi un UHU appiccikit : è sufficiente andare sull'UHU sito dove troverete We Want YoUHU, la sezione cui potete inviare foto, tutorials o video dei collosi lavoretti realizzati da voi e/o dai vostri bimbi.
Ai più solluccherevoli il Signor UHU invierà kit, maxiKit o gadget.

Cosa fate ancora qui??  Via !, a giocare da un'altra parte.  

Ma prima dite Graaazie  al Signor UHU !! 


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