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Succede.
Succede che qui sul Poggio non piova da 3 mesi.
Gli indigeni affermano che al Poggio sia stata fatta una malia, per cui la pioggia gira sempre attorno: vedi che piove là a 300 metri ma sul Poggio, un secco come nel Sahara.
Succede che finalmente oggi si sia rotto l'incantesimo, e che verso mezzogiorno e qualcosa il cielo abbia deciso di concedere tutto assieme quanto ci aveva negato per mesi.
Incidentalmente io, dopo altrettanti mesi, avevo appuntamento dal parrucchiere ma tant'è, di fronte alla campagna assetata non posso che gioire, nonostante.
E quindi sotto la pioggia scrosciante mi avvio verso l'auto per una giornata fittissima di impegni: prendere Claudia a scuola, un boccone veloce, parrucchiere, spese varie, Matriarca da portare dall'oculista, varie et eventuali.
Oppsss! ... avevo lasciato i vetri aperti!, i sedili sono un tantinello zuppi ma pazienza.
Ma l'alzacristalli non dà segni di vita, e nemmeno il motore quando giro la chiave dell'accensione.
Panico.
Sono sul Poggio.
Macchina morta.
Diluvia.
Marito lontano 200 kilometri.
Tra 9 minuti esatti Claudia esce da scuola.
Non ha nè un ombrello e nemmeno una giacca; in compenso ha un gran mal di gola.
In un rigurgito di ottimismo tento una messa in moto Al Salto: approfittando dell'esiguissima pendenza e dei 5 metri a disposizione, provo a spingere l'auto (sempre sotto lo tsunami) e di saltarci su al volo, mettendo la seconda etc etc.
Ottengo solo di avere l'auto non più sul vialetto ma precisa in mezzo al prato.
Il panico diventa isteria, mi invento qualche imprecazione creativa.
Inizio a cercare i cavi per la batteria, poi una macchina la troverò.
Non i Vecchi Cavi per la batteria: quelli sono
defunti in Francia, lo scorso anno.
I nuovi, che Il Marito giura di aver acquistato ma la cui collocazione è oggetto del Quarto Segreto di Fatima.
Li cerco in macchina, fin nei più reconditi anfratti di cui la Scénic è dotata.
Li cerco in garage, che essendo un garage improprio, un laboratorio creativo ed il ricettacolo di ogni schifezza e di ogni lavoro in corso, è incasinato fino all'impraticabilità.
Niente cavi.
Sotto il diluvio li mendico dai vicini: chi c'è non li possiede, e chi li possiede non c'è.
L'angoscia sale, ormai Claudia sta uscendo di scuola, abbandonata a se stessa, nella tempesta...
Fortunatamente la ragazza ha preso la buona abitudine di portare con se il cellulare, e persino di tenerlo acceso e carico!
Riesco quindi a stopparla prima che lasci la scuola e le dico di non muoversi di lì, di stare al coperto e di attendere istruzioni.
La rabbia tracima:
IO ho organizzato la giornata con precisione scientifica, ed
IO non posso perdere il controllo sul tempo, sugli eventi, sulla stramaledettissima auto!
Telefono all'Amica-Vicina-Mamma a Casa.
Ha scelto proprio oggi per tornare al lavoro, è a Firenze e non può essermi di nessun aiuto.
Telefono all'Amica-Vicina-Lavoratrice.
La Santa Donna molla l'ufficio, va a prendere la ragazza, me la porta fino a casa e ritorna al lavoro!
Con delle Amiche così....
Sapendo Claudia oramai
'in salvo', mi permetto di fermarmi un attimo e di entrare in modalità ZEN.
Perchè incollerirsi?
Perchè sono bagnata fradicia? Non posso uscire di casa, ho tutto il tempo di asciugarmi.
Perchè non posso andare dal parrucchiere? Soldi sprecati, con questo tempo.
Perche non posso portare mia madre dall'oculista? Ci sono i taxi, e la badante per accompagnarcela.
Perchè l'auto è e resta comunque morta e prima o poi nella vita potrebbe servirmi ancora? Ci sono gli elettrauto per questo...
Telefono al parrucchiere e disdico gli appuntamenti con tante scuse.
Telefono alla Matriarca, anche a lei molte scuse.
Telefono al meccanico, nel pomeriggio giungeranno i soccorsi.
Ed in ciò Claudia arriva tutta allegra a casa, con una delle sue idee sensazionali: buffet cinese da mangiarsi a letto guardando un film!
Reprimo l'ovvio rifiuto materno, ma poi, perchè no?
In pochi minuti 3 buste di orientali schifezze disidratate son diventate altrettante discutibilissime leccornie, e noi siamo infilate nel lettone con davanti un tris di primi, guardando un filmino scemo, in pace col mondo.
Scende la pioggia, ma che fa...
Aggiornamento: l'auto è ripartita, non grazie al meccanico ma al marito dell'amica che mi aveva recuperato Claudia: Santi Subito!!
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