venerdì 28 gennaio 2011

Io IMballo da sola

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In un post prenatalizio sui regali autoprodotti, avevo opinato che tali doni  richiedano, ancor più di quelli acquistati, cura particolare nel confezionamento ed un imballo creativo ed impeccabile.

Difficilmente il packaging arriva ad esser fotografato, che in genere viene azzannato, sbriciolato e distrutto nell'ansia di scoprire quale meraviglia contenga. Ma solitamente questi pacchetti, come sa bene chi ha avuto la fortuna di riceverne, sono chiusi con spaghi inusuali o inusitato cordame, o anche con enormi fili di lana. Son personalizzati con splendide accurate tags pendule che già di per sè costituirebbero regalo, e con raffinati stickers autoadesivi altrettanto personalizzati. Portano appesi gadgets deliziosi, che vengon conservati con tutte le cure.
In questo io cerco affannosamente di stare al passo con le mie molto più esperte e creative compagne di passione, ma pur tentando fortissimamente e cercando costantemente di migliorarmi ed imparare, ancora lunga è la via...
Però!
Però qualche spiraglio si vede. Nello scorso Natale, ad esempio, mi era presa una vera e propria fissa per i contenitori, che ho curato quanto il contenuto. Mi divertivo da pazzi ad elaborarli, aggiungendo, modificando, abbellendo, finchè non mi imponevo di passare oltre.

Per esempio, il telaio per fare le piastrelle di lana che ho prodotto come regalo per la Tatti era confezionato...




... in questa cartella simil-scolastica, decorata con bottoncioni in legno di olivo, anch'essi frutto delle salviesche manucce.  Ahh, quanto ho amato quella cartella!

Completamente di diverso genere il pacchetto per la Queen....


 ... che contenendo regal regalo, doveva essere consono al contenuto: pochette  in seta verdona foderata in seta giallo oro, rifinita con la corona reale della casata dei Cuiiiiin: perfetta anche per le imminenti reali nozze di William & Kate.

Tornando tra noi non-coronati, per la mia societta Cad ....


 

... rusticità allo stato puro: sacco da caffè, legno di acacia, tessuto provenzale, juta, corda, timbri, ricamo e charm di pennuto, il tutto mixato e shakerato. Servire freddo.


Ed ora qualcosa di aZZolutamente inedito: nemmeno la destinataria lo ha ancora visto. Zukkyyy, chiudi gli okkiii !


 Mentre il regalo fu imprevedibilmente consegnato, la busta in tela da materassi con cuoricione in olivo salviaprodotto era rimasta sul Poggio, dove ancora attende che mani pietose la infilino in una busta e la spediscano a raggiungere la nostra Zucchina preferita.

In tempi più recenti, per spedire a Federica Pietraviustel di Pietrincanto tre delle le mie casette per uccelli da lei acquistate, mi son divertita a confezionarle in sacchetti fatati:



Graziose fatine arboree, una delle quali portatrice di quadrifoglio: decisamente le ci voleva!


E, per finire, cosa sarebbe stata la pizza ai noccioli di Salvietta jr, se confezionata con una normale carta da regalo? 
Volete mettere il figurone che ha fatto, presentata in una scatola per pizza da asporto!

Concludendo,  mai più carte da regalo e coccarde preconfezionate:
io IMballo da sola!



OOOpppsss!,  e non dimenticate di partecipare al

La mia socia Cad ed io ci stiamo dolorosamente privando
di antiche trine e vecchi spartiti
per metterli in palio in questo gioco. 
Però io mi son già pentita di aver promesso, 
e probabilmente invierò alla vincitrice fotocopie di buona qualità.  ;)




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domenica 23 gennaio 2011

Pizza e noccioli

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"Marito, oggi non avevo voglia di cucinare..."
"Sai che novità."
"... ed ho ordinato una pizza in un posto nuovo di cui dicono un gran bene: ce la consegnano a domicilio!"


Ma eccola! Puntualissima.....  E che buon profumo!

Ma andiamo con ordine: come già detto le vacanze natalizie di Claudia e mie sono state caratterizzate da apprendimento e condivisione. Cucina, uncinetto, lavori vari, ed infine Claudia aveva aggiuto alla lunga lista delle cose da fare anche "Nozioni di cucito".
E proprio l'ultimissimo giorno di vacanze, i compiti finiti, giocato con le amiche fino alla nausea, spuntate molte delle voci, è stata la volta della macchina da cucire.
Mi era appena arrivato un consistente quantitativo di noccioli di ciliegia, la mamma di un'amica che spesso le ospita tutte ci aveva detto di aver dimenticato il suo cuscino di noccioli nel microonde acceso con conseguente carbonizzazione, e quindi abbiamo pensato di regalargliene uno nuovo, cucito con manine sue medesime di Salvietta jr.

Seduta al posto di comando, così si infila, questa è l'impuntura, lo zigzag, il punto indietro, e la ragazza è partita come non avessa mai fatto altro nella vita. La presenza di mammà alitante sulla spalla destra le dava sicurezza e correggeva qualche stortura o gli affondi esagerati sul pedale, ma nel complesso  è andata una meraviglia.


Il tessuto esterno è un disegno provenzale di Soleiado, acquistato 100 anni fa per farne un prendisole per una Jr duenne ma mai realizzato.


Il cuscino è sfoderabile: visto che i noccioli di ciliegia non si possono lavare abbiamo reso possibile almeno il lavaggio della foderina esterna.


Per dargli una maggior compattezza ed evitare che tutti i noccioli si ammucchino nello stesso punto, il cuscino è trapuntato. Ed è proprio la trapuntatura l'unica cosa che ho fatto io! 

Francamente mi è dispiaciuto un bel pò rinunciare a questa splendida opera prima della mia Salviettina, ma la contentezza e l'incredulità della mamma cui era destinata mi hanno ripagato: non voleva credere, anche osservando le cuciture drittissime, che l'avesse fatto Claudia!
Le è piaciuto talmente tanto che me ne ha subito ordinato un'altro per la sorella.


Per non incorrere in un'accusa di sfruttamento minorile, stavolta ho cucito io.
Sapendo che la destinataria è amante della natura e delle passeggiate all'aria aperta, ho usato questo tessuto a disegno di erbario.


Anche questo sfoderabile, mi era stato richiesto senza trapuntatura. Ma io sono una testa dura e gliene ho fatte giusto 3,  fermandole appena con un fiocchetto e quindi facilmente rimuovibili, se proprio non le avesse desiderate.


Ma la pizza? Adesso ci arrivo.
Ieri era il compleanno di una delle migliori amiche di Claudia. Una bimba cui è difficilissimo far regali: non ama leggere, non mette collanine, non tiene particolarmente all'abbigliamento, è troppo grande per i giochi.

Ho avuto un lampo di genio: ho proposto a Jr di confezionarle un cuscino di noccioli personalizzato! Così il dono avrebbe avuto l'enorme valore aggiunto del "fatto a mano con amore".
Io pensavo all'usuale cuscino rettangolare, magari in una delle belle stoffine con gnomi o fate dei fiori che ho acquistato alla fiera di Modena.
Ma Claudia ovviamente è moooolto più avanti: facciamolo a forma di pizza!!!


La regia è mia, ma la realizzazione 100% Salvietta, tranne la mozzarella che ho fissato io.
Non vi sembra di sentirne il profumino fin là, tanto sembra vera ??



Consegnata in una realistica confezione da asporto, realizzata da me e personalizzata da Claudia, ha avuto un grande successo di pubblico.


La festeggiata, notoriamente una buona forchetta, ha minacciato di mangiarsela lì per lì.




 Anche stavolta il cuscino è sfoderabile e la pizza, ops!, l'esterno è lavabile :)

I noccioli di ciliegia che  uso provengono da coltivazione biologica e sono al naturale, non sbiancati nè trattati. Se vi servisse un cuscino, fosse anche a forma di baccalà alla vicentina o di polenta e osei, non esitate a chiedere, che come vedete qui sul Poggio non ci spaventiamo davanti a niente!

E per finire, nuovi arrivi nell'atelier di Rue de la Brocante: passate a dare un'occhiata a quello che ho scovato!


P.S. Davo erroneamente per scontato che il mondo intero conoscesse l'uso dei cuscini di noccioli di ciliegia. Sbagliato! Allora, sintetizzando, dirò che questi cuscini,  riempiti non solo di questo tipo di noccioli ma anche con semi d'uva o altro ancora, possono essere riscaldati in forno tradizionale o microonde, così come raffreddati in freezer, e forniscono sollievo in tutti quei dolori, traumi o sofferenze che hanno beneficio da applicazioni calde e/o fredde. Sono stata spiegata?? ;)
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giovedì 20 gennaio 2011

Prendi un uomo, trattalo male

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FALLI SOFFRIRE : ecco la risposta al sobillare del Signor Ferradini,  un paio di generazioni a prender donne e trattarle male (vedi mio post precedente).
Ci giunge dalla terra di Lorena Bobbit e ce la dà la Signora Sherry Argov: scrittrice e giornalista, collabora con molte testate tra le quali Cosmopolitan, Esquire, Playboy.
Playboy?
Playboy.
Ma più che il di lei curriculum ed ancor prima di andare avanti, talvolta un'immagine val più di mille parole:


Eccola qua, la nostra guru del ritrovato rispetto de noantre, colei che ci insegnerà a comportarci nei confronti degli uomini come veri e propri "doni del cielo".
Si, sembra proprio una piena. Di autostima.
E capace. Di far soffrire gli uomini.
Confortate da questa certezza, affrontiamo il libro:



il primo messaggio che ci passa la signora (o signorina?) Argov è che innanzitutto, per recuperare il controllo sugli uomini,  dovremo provvederci di una consistente scorta di Chupa Chups.
Fragola e vaniglia, a volte i piccoli dettagli son quelli che fregano.

Sostanzialmente diversi cover e titolo dell'originale edizione americana:



Perchè gli uomini amano le... le.... 
Ora, pur se Bitches tradotto letteralmente significherebbe "cagne" dubito fortemente si alluda in questa sede all'amor maschile per la cinofilia.
WordRef,  affidabile come sempre, mi dà in alternativa "puttana, sgualdrina".
E sia chiaro che l'ha detto lui.
Promettendo nel sottotitolo che il libro ci trasformerà "Da Zerbino a Ragazza da sogno", ormai inutilmente specifica inoltre che trattasi di "Manuale per le Donne per detenere il controllo di una relazione".

Ma  anche il sottotitolo della versione italiana, nella sua stringata essenzialità, già basterebbe a cambiare per sempre il corso della nostra vita: Gli uomini preferiscono le stronze.
Acquisita questa verità assoluta, potremmo anche gettar via il libro e tornare a  rammendar calzini, ma visto che aspiriamo al diploma, ma che dico, ad un Master da Stronze, addentriamoci.

Una veloce scorsa al sommario, capitolo per capitolo:

1. Da zerbino a ragazza dei sogni. Comportati come un dono del cielo e lui si trasformerà in un devoto   credente.
2. Perché gli uomini preferiscono le stronze. Craccare il codice: tutto quello che una brava ragazza deve sapere.
3. Il negozio di caramelle. Come ottenere il massimo dal potere femminile e dal potere sessuale.
4. La finta tonta. Come convincerlo che è lui ad avere il controllo mentre siete voi a condurre lo show.
5. Saltare nel cerchio di fuoco come un cagnolino al circo. Quando le donne si buttano via e diventano bisognose.
6. Basta brontolare. Cosa fare quando lui vi dà per scontate e brontolare non funziona.
7. Guida pratica ai segreti dell’altra squadra. Cose di cui avevate il sospetto, ma che non gli avete mai sentito dire.
8. Tenersi l’atto di proprietà. Perché mantenervi da sole vi dà potere.
9. Come rinnovare lo stimolo intellettuale. Come riaccendere la scintilla.
10. L’ultimo modello, nuovo e perfezionato, di stronza.
      Guida per la sopravvivenza delle brave ragazze.
      Appendice - Le leggi del fascino di Sherry 

E per finire, alcune delle sue Leggi:

Comportatevi come un dono del cielo
*
Il potere si esercita in privato
*
Molte donne mendicano dagli uomini quello che dovrebbero darsi da sole
*
Se non vi dà un orario, non avete un appuntamento
*
Chi ha potere non spiega perchè esige rispetto: chi ha potere tronca i rapporti con chi non lo rispetta.
*
Uguaglianza significa trattare te stessa come tratti il tuo uomo
*
Una donna viene percepita come uno stimolo quando un uomo sente di non averne il controllo
*
Lasciate che l'uomo faccia l'uomo; anzi, il gentiluomo
*
La persona meno dipendente sarà quella che attirerà l'altra


Ad ognuna di voi  le personali valutazioni e/o applicazioni.
Io scappo che ho 17 camicie da stirare.  ;)




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martedì 18 gennaio 2011

Prendi una donna....

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( un consiglio: aprite questa canzone  e mettetela di sottofondo mentre leggete quanto segue)

Era il 1981 quando il signor Ferradini Marco da Como, su testo di Herbert Pagani, musicò la canzone Teorema.
Il titolo, evocatorio più di pitagoriche sofferenze liceali che di pene d'amore, niente lasciava presagire della tragedia che stava per abbattersi sull'italica popolazione femminile.

Le donne della mia generazione, ahimè ben la conoscono  e tutt'ora quotidianamente la scontano, ma per qualche ignaro virgulto che ancora si interroghi sul perchè debba subire determinati comportamenti, eccone il testo:
Prendi una donna, dille che l'ami
scrivile canzoni d'amore
mandale rose, poesie
dalle anche spremute di cuore;
falla sempre sentire importante,
dalle il meglio, del meglio che hai
cerca di essere un tenero amante,
si sempre presente,
risolvile i guai.
Fin qui tutto bene, il Signor Ferradini traccia  il normale profilo di ciò che ogni uomo dovrebbe logicamente essere per la propria compagna. Ma.......

E sta sicuro che ti lascerà
chi è troppo amato amore non dà,
e sta sicuro che ti lascerà
chi meno ama è il più forte si sa.
No, capito?????? Ecchelollà, il velenoso seme!!!!!! "Chi meno ama è il più forte"..... dice lui!!! E suggerisce anche le controistruzioni, ad uso del Buon Padre di Famiglia :
Prendi una donna, trattala male,
lascia che ti aspetti per ore,                
capite adesso il perchè??
non farti vivo e quando la chiami
fallo come fosse un favore                  
tutto chiaro?
fa sentire che è poco importante,
dose bene amore e crudeltà,
cerca di essere un tenero amante        
almeno quello.....
ma fuor dal letto nessuna pietà.

E allora si vedrai che t'amerà
chi è meno amato più amore ti dà,
e allora si vedrai che t'amerà
chi meno ama è il più forte si sa.

... fa sentire che è poco importante....Ora, voi immaginatevi, nel 1981, questo concetto ripetuto in maniera ossessiva, quasi un mantra, ad un'intera generazione di brufolosi o poco più. Dalla radio, i mangianastri, cantata a scuola, allo stadio, in autobus; a SuperClassificaShow e HitParade.
Ed ecco qua i mariti di oggi. Che hanno a loro volta generato i compagni/fidanzati d'oggi.

Avete bisogno di una prova? Qui, nel film  "Chiedimi se sono felice", Ferradini viene definito "il guru, il tuttologo dell'amore" di una certa generazione.

A poco vale un convulso tentativo del Prof. Ferradini di riparare in chiusura al danno fatto, passando al volo lo scarsamente convinto dinniego finale:

No caro amico,
non sono d'accordo,
parli da uomo ferito
pezzo di pane… lei se n'è andata
e tu non hai resistito…
Non esistono leggi in amore,
basta essere quello che sei,
lascia aperta la porta del cuore
vedrai che una donna è già in cerca di te.

Senza l'amore un uomo che cos'è
su questo sarai d'accordo con me,
senza l'amore un uomo che cos'è
e questa è l'unica legge che c'è.
Ma il messaggio che  ormai era passato è: Prendi una Donna, trattala male..
So bene che la responsabilità dovrebbe ricadere più sul paroliere, Herbert Pagani, che sul Signor Ferradini  ma il compianto Herbert , probabilmente stroncato dal rimorso, ci ha lasciato già da troppi anni e preferiamo ricordarlo come autore della meravigliosa "Albergo ad ore".

Marco Ferradini attualmente insegna in un liceo della Brianza: che facciamo, telefoniamo che c'è una bomba o un bel sit in di protesta con occupazione?

Ma ora la buona notizia: un'americana ha scritto addirittura un libro per insegnarci le contromosse.
Prossimamente su questa Salvia.



domenica 16 gennaio 2011

2, Rue de la Brocante

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DaniVerdeSalvia              e          Francesca CadregaFenice
sono liete di annunciare
la nascita del loro nuovo blog


Il neonato,  dato alla luce dopo brevissima gestazione, gode di ottima salute
e  già pare aver preso il carattere allegro delle mammine.


Vi attendiamo tutte per una festicciola di inaugurazione, 
e vi prego, spargete la voce: più siamo, più ci divertiamo!




venerdì 14 gennaio 2011

Latitanza e nuovi progetti

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Il nuovo anno è iniziato con un'inaspettata sferzata di energia, alla facciazza del mio outing di cronica pigrizia.

Nell' idea di iniziare a far spazio tra le mie troppe scorte di ruggine e tarli ho trovato subito una complice, la migliore che mi potesse capitare, la mia prima amica di blog, colei con la quale condivido passioni ed esperimenti, delle cui consulenze di restauratrice sempre mi avvalgo, di cui invidio l'enorme talento, la determinazione e la rapidità.
Avete già capito, eh? Ma chi se non la mia Cad, LaCadregaFenice  !!

Insieme stiamo cercando di dar forma a questo progetto attraverso quotidiane telefonate serali, spesso sussurrando al telefono come amanti per non svegliare gli uomini, spesso ridendo fino alle lacrime, sempre silenziosamente, soprattutto per le deliranti proposte che abbiamo tirato fuori per il nome del nuovo blog.
"L'atelier del Tarlo Zoppo", "La Tarla Allergica e la Pulce Depressa", "Purè, parquet, bidèt", queste alcune delle ipotesi; l'ultima nel tentativo di usare parole francesi di uso corrente.

E proprio nel momento in cui affronto con entusiasmo questo nuovo progetto, sento che io e DaniVerdeSalvia siamo cambiate, entrambe. Mi accorgo di pormi in maniera diversa, di vivere in modo molto più intimo di prima il mio essere blogger. E nel contempo anche di esser diventata più avara di parole, esattamente come già nella vita.
E quindi non parlo più dei miei incontri, anche se ieri ho conosciuto Federica MiciaBigia e son rimasta entusiasta delle ore passate insieme.
Anche se la Tatti è venuta ben due giorni preziosissimi sul Poggio ed insieme abbiam fatto le turiste, fatto acquisti al mercato ma anche goduto di ozio & chiacchere casalinghe.
Non pubblico più foto dei regali che ho ricevuto, anche se nell'ultimo mese son stata immeritatamente destinataria di molte buste gialle, nè parlo di quelle che ho spedito.
Non commento come una volta, ma continuo a leggere silenziosamente moltissimi posts e continuerò, finchè mi sarà possibile ed anche oltre, a rispondere privatamente a ciascun commento che mi viene lasciato.

Dopo la fase diciamo "pubblica" del mio incontrare, conoscere, spedire e ricevere, adesso sono in un momento privato. Vogliatemi bene lo stesso...
Mi consola notare che questa mia tendenza è condivisa da molte, che quello che in genere definiamo "latitare"  attualmente è un'esigenza piuttosto diffusa.
Saranno i postumi delle feste?


Intanto io e la mia socia lavoriamo al nostro progetto, e a questo proposito chi non è preparato vada intanto a studiarsi il significato della parola "brocante", poichè tutto ruoterà attorno a questo.
E vedete che poi vi interrogo, ehh?


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domenica 9 gennaio 2011

Fuori tutto

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Era da moltissimo che mi ripromettevo di farlo.
Finalmente ieri, approfittando di una giornata mite fino ad essere primaverile e cedendo alle  sollecitazioni del Marito, ho buttato fuori tutto!


Con la scusa di rimettere una parvenza di ordine nel mio lab/garage, o almeno di renderlo nuovamente agibile, mi son messa alla ricerca di tutte le cose vecchie che lì ho nascosto: acquisti dimenticati da secoli, cose di cui nemmeno sospettavo l'esistenza, oggetti sui quali ancora mi scervello: ma dove?, ma quando?

Qualcosa viene dall'antro del mio babbino, come queste vecchie forme da scarpe

tanti oggetti son frutto delle mie trentennali razzie per mercatini: il baule destinato a diventare il mio comodino, le due alzatine da comodino in noce, le gocce di cristallo, le sedie e la vecchia asse da lavatoio.






Molto è stato acquistato in Francia, come questo bel lettino in ferro forgiato, la piccola stufa in ghisa, lo stelo ed il piatto per lampada




Anche i vecchi portabottiglie vengono dalla Francia, un mercato vicino ad Avignone: quel giorno Il Marito aveva deciso di comprare tutti quelli che trovava!


Stessa mattina, mi pare, anche questo lampadario portacandele a 6 bracci: io lo trovo stupendo, Il Marito lo detesta, e nell'attesa lui sta lì a dormire....


Di altre cose l'origine si perde nella notte dei tempi: da dove verrà la cassetta da tipografo? E le molte maniglie e pomelli, ed i ferri da porte, ed il grosso lucchetto?





Ci ho riflettuto, e sono arrivata ad una conclusione: questi oggetti non meritano di giacere dimenticati in un garage. Per cui quello che deve essere rimesso a posto lo sarà, quello che serve in casa vi troverà la sua collocazione, ed il resto verrà messo in vendita.

Sto addirittura pensando di aprire un blog apposito per lo "spaccio" dei vecchi, polverosi, rugginosi oggetti così carichi di storia e che io amo tanto, con magari in aggiunta un pò di mie produzioni in arte geppetta.

Allora, cosa ne dite della mia idea?


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