domenica 27 febbraio 2011

E' arrivato un bastimento carico di....

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.... UN BARATTO !!!
Ed era letteralmente un bastimento, visto che lo scambio è avvenuto via nave.
Un pò di tempo fa mi scrisse Nina di Piccies Décorations, proponendomi uno scambio tra una delle mie casine ed una cosa di sua produzione.
Secondo voi?
Avete presente le splendide poetiche fantasiosissime cose fatte da Nina? Dopo mezz'ora ero alla Posta a spedire, temendo cambiasse idea. La casina è arrivata sana e salva, Nina è stata carinissima nell'apprezzarla oltre il dovuto, e poi è iniziato il divertimento: lei mi dice: Dimmi cosa vuoi e come lo vuoi che tanto di pronto non ho niente; fatti un giro e dammi delle indicazioni.
Ahhh, sembrava una caccia al tesoro! Ho iniziato a buttar giù tracce ed indizi in varie mails successive: legno si, plastica no, mucche e galline si, umani no, concludendo con 'sciupato è bello!', che potrebbe essere il motto del nobile casato dei VerdeSalvi, Signori del Poggio.

Nina dice che si è divertita molto, e che la cosa la ha intrigata assai. Io mi godevo l'attesa, che sapevo che il parto non mi avrebbe deluso.
E quando finalmente è arrivato...


Cosa ve ne pare???


Non sembra una meraviglia solo a me, vero?


Ho adorato tutto di questa creazione, fin dal primo momento:



Ogni singolo pulcinetto, uccellino o gallinella...


E la vecchia carta in cui era incartato?


Ed il Mar di Toscana che si intravede nell'attico del pollaio! Ed i fiorellini secchi che ne sono sgorgati, aprendolo?
Insomma, tutto amo di questo tableau, e me lo son messo opportunamente accanto al tavolo dove scrivo navigo e lavoro, per potermelo guardare e salutare a piacimento.
Grazie Nina!


Ma anche un altro bastimento è approdato qui sul Poggio, e questa volta era carico di.....


... PREMI !!!!

Infatti inaspettatamente son stata sbaciucchiata dalla Dea Sbandata, vincendo nientepopodimenochè il Blog-Candy di Patty di Farfalle Viola, un blogghino nuovo nuovo ma che ha già fatto la sua bella strada.


E non uno, e non due, e non tre premi, ma un'intera sacchettata di regali squisiti ed elegantemente confezionati.


Tutti declinati nelle sfumature di colore e di profumo della lavanda.


Candela alta, candelina tea light, due squisiti profumatori pattymade in forma di cuore ed in odore di spigo, oltre ad un biglietto di Patty muy muy carino!


Purtroppo i bei doni son giusto transitati nelle mie mani, che le candele troppo bene si intonavano al suo bagno, i profumacuori con il rivestimento interno del suo armadio, Jr è piombata come l'assopigliatutto e mi ha spogliato di ogni vincita....
Ho però conservato per me due cose preziose, il tuo biglietto e la spiga di lavanda:
Grazie Patty!

Bene, adesso vado che mi scappa di gongolare :) , ma del resto ne ho ben motivo, no?

Buona settimana a tutte!



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domenica 20 febbraio 2011

Ieri ho incontrato mio padre al mercato

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Ieri ho incontrato mio padre al mercato.
E non ci sarebbe niente di strano sennonchè il mio babbino, come molte sanno, è dolcemente scivolato in un mondo migliore una notte di 13 anni fa, nel sonno.



Accompagnata Claudia a scuola, la mattinata di ieri era densa e ben scandita: mercatino mensile dell'antiquariato, visita a mamma e sorella, spesa, colloquio a scuola, e alla via così.

Mi piace il mercatino che si tiene ogni terzo weekend del mese a Firenze, sarà perchè in quel giardino ho giocato tanto quando ero piccola ed abitavamo non lontano da lì.
E così me ne andavo allegramente svolazzando di banco in banco, radiografandoli velocemente ad uno ad uno col mio sguardo laser, quando son rimasta letteralmente di sale: da uno degli ultimi banchi, il mio babbino mi guardava, torvo e gigantesco.

Mi ci è voluto un bel pò per riprendermi quel tanto da rantolare ad un signore che stazionava lì nei pressi 'E' suo questo banco?'.
'Per ora...' è stata la risposta.
'Quello è il mio babbo' ho dovuto immediatamente condividere.


Nemmeno per un nanosecondo ho avuto dubbi nel riconoscere il grande quadro in vendita: era stato realizzato da un caro amico della mia famiglia, Guido Hugues, eccellente grafico e pittore.
Purtroppo nel quadro il babbo sfoggiava un'espressione ghignosa ed un'occhio feroce che mai noi donne di famiglia avevamo ben accettato, per cui, dopo una temporanea residenza sul muro di salotto dietro alla tv, era stato staccato ed inquattato dietro alla tenda di una portafinestra. Accadeva però che mamma, ogni volta che distrattamente scostava le tende per andare in terrazza e si trovava esattamente all'altezza degli occhi lo sguardo omicida di babbo, lanciava urla atterrite. Essendo noi figlie sempre state irriverenti ed allegramente bastarde, il quadro iniziò quindi un peregrinare notturno per la casa, per cui poteva succedere che la povera donna se lo ritrovasse che la squadrava nel buio del bagno se si alzava durante la notte, o che la attendeva in camera accanto al letto quando si preparava ad andare a dormire.
Quindi il ritratto fu ulteriormente declassato e spostato nell'ufficio/laboratorio/antro del babbo, che così finalmente se lo poteva godere in santa pace e, come diceva lui, svolgeva ottimamente anche il compito di antifurto!

Quando il babbo se n'è andato, dovetti svolgere il non facile compito di alleggerire quelle sue stanze delle tonnellate di cose accumulate (se qualcuno si chiedesse da chi ho preso...), e quindi in un'urgenza dolorosa di venirne a capo, visto anche che ero sola in questo compito ed al settimo mese di gravidanza, chiamai uno svuotacantine e gli regalai tanta robaccia, ma insieme anche un mobile mettitutto anni '50 ed il ritratto del babbo, con la consapevolezza che da questi lui avrebbe potuto ricavare qualche soldo e che ovunque andassero sarebbero stati più apprezzati che nel garage di casa nostra.

Non ho chiesto niente al signore che lo aveva in vendita, nè prezzo nè come gli fosse arrivato, anche se un pò la curiosità da sapere almeno dove sia stato 'il babbo' in questi 13 anni la avevo.

Gli ho raccontato invece la storia di come decine e decine di anni fà, ancora piccolissima, io abbia iniziato a bazzicar mercatini col babbo e non ho mai più smesso, di come andavamo insieme a quello di Arezzo, il primissimo, nato quasi 50 anni fà, e dove allora si potevano fare affari strepitosi anche se talvolta di dubbia provenienza. Di come da bravi affaristi ci andavamo ogni volta al venerdì sera, quando i commercianti arrivavano e scaricavano, per cogliere al volo e spesso ancora sui camion gli oggetti più interessanti, per tornar poi la domenica sera, quando stavano per ricaricare l'invenduto e spuntare i prezzi migliori.

Gli ho dato informazioni sul pittore, persona di rara cultura artistica, con cui ricordo tra l'altro un irripetibile tour delle ville venete, e del destino bastardo che ci ha privato di un tale genio da quando, per una banalissima caduta, battendo la testa è rimasto irrimediabilmente leso, mente e corpo.

E guardando l'anno in cui il quadro è stato dipinto ho scoperto, con un annichilimento che ancora non mi abbandona, che ritrae il babbo alla stessa età che io ho adesso.
Ovviamente è da quell'istante che mi interrogo sul significato di questo stupefacente incontro, di certo non casuale.

Ne ho fatto una foto con cellulare, e dopo essermi fatta giurare dal venditore che mai lo userà per alimentare il camino ho continuato il mio giro trasognata ed ancora tachicardica.

Ho avuto dubbi se parlarne o meno con mamma e sorella, che temevo una loro triste reazione, ed invece quando sono arrivata a casa loro e mostrando la foto sul cell ho chiesto : 'Lo riconosci?', son partite grandi risate, ricordi allegri e una bella felicità collettiva perchè il babbo ha sconfitto anche la morte e continua, in barba alla Mietitrice, non solo ad esser vivo nel nostro ricordo e nel nostro amore, ma perfino ad andar per mercatini come tanto amava fare.



Ciao Babbo
;)

PS (nuovi arrivi in Rue De la Brocante, e chissà come se la ride ì mì Babbino!...)




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lunedì 14 febbraio 2011

L'ultimo IMballo

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Ci son ricaduta ancora una volta: finite le tre casette appena commissionatemi dalla trooooppo simpatica Simo di Zucchero e Viole (da non mancare una visita al suo blog per scoprire le sue raffinate ricette!), mi son bloccata, che come al solito l'imballo mi dava più difficoltà del contenuto.

E sì che Simo mi ha fatto da cavia per i primi approcci ad un'espressione che da tempo sento premer dentro di me, cercando l'occasione per uscire: disegnare col fil di ferro!



E quindi, se le casette son le stesse,  anche se colorate secondo le richieste di Simona, sopra di loro il tralcetto per appenderle si anima e si attorciglia, e forma cuori essenziali .....



...stelle volanti...




... ed un pennuto grassoccio!

Mi piace il fil di ferro, mi piace come segue la mia mente più che la mia mano, mi piace come facilmente sa farsi perdonare imperfezioni ed insubordinazioni.

Ma tornando all'imballo, visto che ero soddisfatta delle casette non volevo che il contenitore fosse da meno, e questo mi ha bloccato diversi giorni. Sentivo ancora quel non so che di magico che mi aveva portato a fare  i sacchetti fatati per Fede di Pietrincanto, ma non volevo replicare le stesse cose a così poca distanza di tempo.

Poi l'idea: invece di fare al solito un sacchetto per ogni casetta, un unico grande sacchetto che le contenesse tutte, poi facilmente riutilizzabile per un qualsiasi uso.


Stoffa da materassi, cotone ecrù, fatina, timbri, nastri, ed ecco il sacchettone portacasette!



Simo si è detta molto contenta, ed anche io francamente lo sono, o forse non dovrei dirlo?
Ma è la verità!, chè lavorare il legno, l'inventarmi questo sacchetto ed il primissimo esperimento col fil di ferro, oltre ai gran complimenti della "cliente soddisfatta"  :) , 
mi han donato anche stavolte belle gratificazioni!








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giovedì 10 febbraio 2011

Fiera di VICENZA: organizziamoci !!!!!! . .... e un libro, ed un Blog'Away....

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Ancora solo tre settimane all'appuntamento più succulento: ABILMENTE, la fiera della creatività che si tiene a Vicenza dal 3 al 6 Marzo prossimo.
Da tempo ho deciso che sarà l'unica cui parteciperò nella prima metà dell'anno, non per accrescere il mistero sulla mia personcina dosandone accuratamente le apparizioni, ma per meri motivi economici.
E non per gli acquisti, che sono una ragazza morigerata e mi faccio punto d'impegno e di orgoglio produrre riciclando le immani giacenze, e non per il biglietto d'ingresso, che vuoi sapere quanto costerà e si può anche scaricare la riduzione online, ma per il viaggio.
Infatti, a parte per chi casualmente è nato a Vicenza ed anche a Padova, Vicenza è troppo troppo lontana!
Vorrei proprio sapere a chi è venuta l'idea di piazzarla lassù. E poi, non contento, di farci anche la più grande fiera italiana della creatività. :)
Ma sapete come veniva bene, invece, una bella fiera,.. che sò.... sulle colline di Firenze??? Volete mettere!
Detto ciò, non se la prendano le venete in genere e le vicentine in particolare, chè ho bellissimi ricordi di lunga e fruttuosa collaborazione con quelle operose province e con i simpaticissimi vicentini!
Salutiamo i vicentini !....   ;)  ;)

Comunque, là è e là ci tocca andare.
Ed a questo proposito TrenItalia ha pensato bene disincentivare assolutamente il trasporto pubblico varando tariffe che corrispondono pari pari al costo di un viaggio in Porche Cayenne, da soli. Con la piccola differenza che spendi sì la stessa cifra, ma andando col treno devi: star dietro agli orari degli scarsi collegamenti. Raggiungere la stazione. Sorbirti l'inevitabile ritardo con la perdita della coincidenza. Cambiare un tot di volte. Arrivata alla stazione di Vicenza cercar qualcuno che ti dia indicazioni sul come raggiungere la fiera. (lo so, lo so che c'è la navetta...)
Invece, col tuo Cayenne sali in auto davanti casa tua, ne scendi davanti alla fiera, ed hai speso esattamente lo stesso importo: ovvero un'esagerazione!
Ho guardato l'orario dei treni. Dovrei partire a notte fonda e ripartire nel primissimo pomeriggio. Cambiare a Padova. Senza contare che dal Poggio alla stazione di Firenze occorrono 2 autobus e 3/4 d'ora. Il tutto per la trascurabile somma di € 49.50 solo andata. Facciamo 100 € andata e ritorno e non mi esce nemmeno il biglietto del bus. Sapete quante cose mi compro in fiera con quei soldi ???
Tutto questo per dire: io vengo in auto.
Consorziamoci!!! Tutte, dal nord e dal sud, dal Tirreno e dall'Adriatico, e persino dalle Isole Minori.
Riuniamoci in pool cars, riempiendole fino al consentito e dividendo spese, viaggio e chiacchiere.

Facciamo di questo post una grande agenzia matrimoniale, dove cuori creativi che provengono da Matera, Forlimpopoli, Abbiategrasso o da ovunque voi siate, possano trovare le loro anime gemelle almeno per una giornata ed un viaggio.


Inizio subito io, che andrò sabato 5 o più probabilmente venerdì 4, partenza da Firenze. Diretto a tutte, da Firenze in giù, che debbano comunque passare da qui.
Io ho una vecchissima Scénic  molto ampia anche come bagagliaio, ma se ci fosse un'altra auto più affidabile e magari non a benzina, possiamo valutare volentieri l'alternativa. I posti a disposizione sono 3, che una socia c'è già.


Fatevi sotto, chiedete e proponetevi su ogni rotta, vi assicuro che è un ottimo modo per conoscer nuove bloggers, creative, amiche.
Una richiesta particolare la farei per la tratta Torino (o Asti o Alessandria)/Vicenza, che la mia societta Cad minaccia di non venire!!!

Inoltre alla Fiera di Vicenza sarà presente ed autograferà copie la grande Food Writer TATTI, reduce dal trionfale tour di presentazione del suo nuovissimo best seller:


 Il RiceTATTItario, da ieri disponibile su Boopen.
A dire il vero una copia del RicetTATTItario sarebbe in palio anche con il Dù An Ed Blog'Away, un concorsino indetto per festeggiare il suo secondo compleblog.
Più che un Blog'Away una torre di Babele, visto che siam chiamate a commentare ciascuna nel proprio dialetto!  Fatevi un giro se volete farvi delle belle risate leggendo commenti che farebbero venir le convulsioni al buon Camillo Benso, Conte di Cavour e artefice dell'Unità d'Italia.
Ma se proprio volete il libro correte ad acquistarlo su Boopen, che la copia premio l'ha già promessa a me.   :)

Allora, da dove parte la prima corriera per Vicenza?
Chi offre passaggi? Chi fa l'autostop?




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martedì 8 febbraio 2011

Sopravvissuti- Seconda puntata: L'Acquisto

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Avevamo lasciato Salvia ed una neonata Salvietta sotto al susino, mentre ricevevano la feral notizia che la casa accanto alla quale si erano parcheggiate sarebbe stata posta in vendita di lì a pochi giorni.

Oddio, chiamarla "casa" era al momento espressione estremamente opinabile. Più che altro era un insieme di pietre ed avanzi di travi che, sovvertendo qualsiasi legge di gravità e con buona pace di Isac Newton, miracolosamente si tenevano le une sulle altre, più per affetto che per altro.
Ma il panorama era splendido, l'esposizione perfetta, la distanza ottimale.
Nostra o di nessuno!, fu la sentenza del Marito quando lo stesso pomeriggio fu avvertito.

Vi risparmio i successivi 15 mesi: la prima asta andò deserta, perchè noi e tutto il resto del mondo reputammo che le pretese della Provincia come base di partenza fossero folli. Dopo oltre un anno fu nuovamente bandito l'incanto, e questa volta ce la aggiudicammo con un astuto rilancio che ce la fece pagare qualcosina in più di quello che dodici mesi prima avevamo ritenuto pura follia.
Incidentalmente fummo anche gli unici squilibrati a partecipare...

Ma, c'è da dire, durante l'anno trascorso avevamo visto molte altre case, ma di nuovo nessuna era abbastanza bella, vicina, di gusto e ben esposta. E comunque nessuna quanto la Casa sul Poggio.


E poi avevamo acquisito nuove e decisive informazioni: avevamo scoperto che, alla fine degli anni '60, la Provincia di Firenze aveva acquistato una grande proprietà, 254 ettari di terreno, oltre 30 edifici colonici, stalle, capanne, nonchè una splendida villa trecentesca, con l'intento di spostarvi tutta la cittadella psichiatrica di Firenze, il manicomio di San Salvi.
Poi, la Legge Basaglia e la conseguente chiusura degli ospedali psichiatrici, tutti a casa ed il progetto di costruzione di un'enorme struttura manicomiale su quei terreni venne accantonato.
Ma......
Ma se c'è un destino in tutte le cose, e se  era stato stabilito che su quei colli albergassero dei malati di mente, che malati di mente vi siano!


Perchè, due dissennati che lietamente pagarono per una simile situazione un botto di milioni delle vecchie lire, voi come li definireste?
Il fatto di esser stati proprio gli unici a partecipare all'asta, un qualche dubbio ce lo fece venire, invero.
Ma ormai avevamo gettato il cuore oltre l'ostacolo, e dovemmo in qualche modo seguirlo.

Un paio di settimane dopo esserci aggiudicati "l'immobile" (altro termine assolutamente eccessivo) potemmo finalmente visionarne l'interno.
Già, ho omesso di dire che ci eravamo lanciati nell'avventura senza nemmeno averla potuta visitare, chè per un motivo o per un altro i responsabili della Provincia misteriosamente non erano mai stati disponibili.
Ma ci eravamo comunque detti che dentro non poteva certo esser peggio che fuori.
Sbagliato.
I primi dubbi iniziarono a sorgere quando il tecnico inviato dalla Provincia, dopo aver gentilmente declinato l'offerta di entrare, ne dette licenza a noi solo dopo che gli avemmo firmato una liberatoria in carta resa legale, con la quale liberavamo l'Ente da qualsiasi responsabilità in caso di crollo, danni fisici o financo morte.
Morte ?!?

Firmammo ed entrammo.



Ne uscimmo dopo pochi minuti. Mai, nè prima nè dopo, ho visto Il Marito così pallido e stravolto.
A malapena esalò queste parole: "Secondo te, se la rivendiamo subito li riprendiamo i soldi?"
"E sai dove li ritrovi altri due imbecilli come noi..." fu la mia risposta definitiva.

Oramai eravamo in ballo, e ballammo.



(to be continued)



A proposito di vecchiumi!, 
dimenticavo di dirvi che ci sono spartiti antichi in 


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martedì 1 febbraio 2011

Sopravvissuti, la serie- 1a puntata: La Scelta

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Niente a che vedere con l'orrido reality, nè con la serie televisiva della BBC o tantomento con il gruppo rock: in questa serie si narrerà la triste storia di una famiglia sopravvissuta alla ristrutturazione integrale di un fienile su un Poggio sulle colline di Firenze.

Iniziate ad aver dei sospetti, vero? Ed avete ragione: si tratta proprio di una Salvia's Story! Spegnete i fornelli, staccate il telefono, sedate i bimbi, chè sarà lunga ed avvincente.

Tutto ebbe inizio in una bella giornata di Ottobre: correva l'anno 1998, Claudia era nata da poco più di due mesi, ed approfittando di un sole quasi estivo decisi di portarla a prendere aria in campagna. Caricata neonata, carrozzina, nonna e puntincroce (ebbene si!), raggiunsi una bella collina che ben conoscevo, essendo stata meta di passeggiate domenicali col Marito, non ancora tale, quando anni prima abitavamo proprio sulla collina di fronte.
Per meglio farvi capire l'animo con cui anelavamo per noi e per nostra figlia un pezzo di terra ed il verde della campagna,  dirò solo che al momento eravamo nel 6° anno della ricerca della casa ideale.

200 case, avevamo visto e scartato! E non dico 200 tanto per dire 'una grande quantità', questo è il numero reale, con un'approssimazione di 4 o 5.
Ville e villette, fienili, porzioni, ruderi e coloniche, una ricerca durata 5 anni, organizzata con un programma Excel perchè dopo un pò si corre il rischio di rivedere la stessa casa, magari presentata in modo diverso o da un'altra agenzia.
Per Il Marito non erano mai troppo lontane o abbastanza ben esposte, per me erano sempre troppo lontane o non di mio gusto.
Le bellissime assolutamente fuori dalla nostra portata.

Talvolta trovavamo qualcosa che poteva anche....tutto sommato.... rivedendola....
Allora facevamo una seconda visita, poi una terza ed una quarta da soli, da fuori, per valutare distanze, dintorni, magagne più o meno visibili.

Una volta ne avevamo trovata una con una ristrutturazione talmente squisita che non avrei cambiato una virgola. Già stavamo per fare un'offerta quando scoprimmo che sarebbe stata costruita una stazione di compostaggio  a meno di 1 kilometro da lì.

Un'altra aveva la piscina in giardino ma anche un torrente in salotto: una falda d'acqua che non erano riusciti in alcun modo a sanare, e che avevano rattoppato in maniera approssimativa per mettere la casa in vendita. Fortunatamente un amico agente immobiliare conosceva la casa e ci mise in guardia.

Ormai eravamo totalmente depressi, sfiniti e sfiduciati, ma su una scelta importante come una casa non eravamo disposti più di tanto a scendere a compromessi.

Ma torniamo  all'Ottobre 1998: all'ombra di un susino, quello stesso susino che in tempi recenti ha prodotto la marmellata di susine salviate, davanti ad uno splendido panorama io crocettavo, Jr dormiva, nonna leggeva, quando arriva e si ferma un'auto coi contrassegni delle Provincia di Firenze, e ne scende un conoscente di vecchia data, vicino di casa ai tempi in cui abitavamo sulla 'collina di fronte'.
'O cosa ci fai tu da queste parti?'
'Non riuscendo a comprar casa in campagna, vengo almeno a rubarvi un pò di aria e di sole', rispondo io.
'Guarda, sei seduta tra due immobili che vanno all'asta la settimana prossima!'


E fu così, come dico io, che fummo scelti dalla casa sul Poggio.

(to be continued...)




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