Gli uomini preferiscono le more

Sulla sua decantata marmellata di susine salviate non avevamo fatto una piega, pur essendo i pusher della materia prima.
Ma quando la Tatti, dopo una bella giornata passata insieme qui sul Poggio, gongolando mi ha scritto che le more  raccolte ammontavano a ben 3 kili ed avevano fruttato una crostata e 7 barattoli di marmellata -la preferita del Marito- siamo stati sopraffatti dall' invidia.
Quindi il giorno successivo, dotati di un'attrezzatura che nemmeno Messner per scalare l'Annapurna, siamo andati per more proprio sotto casa. Non col cestino come fanno i più, ma con enormi sacche da giardinaggio-che la nostra tecnica è quella di tagliare interi i rami più carichi di frutti per poi ripulirli a casa con calma- e poi guantoni, forbici, svettatoio e troncarami.
Siamo tornati a casa carichi oltre ogni dire! Ce n'erano talmente tante che ci siamo potuti permettere di scegliere i frutti più  maturi, più grossi, più a portata di mano.

Dopo lunga e dolorosa pulizia, il risultato è stato di 7 kili e mezzo di splendide more!

Una prima rapida cottura e finalmente ho potuto sperimentare un'idea che mi frullava da tempo: usare la macchina per la conserva di pomodoro per passare le more. Il risultato è stato eccezionale:  dal rullo veniva una splendida, liscissima passata di more, mentre tutti i semini  uscivano dall'altra parte!
Tempi velocissimi, fatica zero. Esperimento completamente riuscito, se sorvoliamo sul fatto che ad un certo punto la macchinetta, da me riempita oltre l'eccesso, si è grippata e carpiata, inondando me, Marito & cucina di marmellata bollente. La via della sperimentazione reclama sempre qualche vittima...
Dopo essermi dibattuta tra 100 diverse ricette, anche per le dosi ho deciso di improvvisare: zucchero quanto ne avevo in casa; limoni idem, succo e buccia.

Un'ultima serie di ustioni per porre la marmellata ancora bollente nei vasetti ed il gioco è fatto.

17 bei barattoli la scorta per l'inverno: e poco importa se dovrò ridipingere la cucina ed ho gambe & braccia martoriate dalle spine. Tanto sulle braccia i graffi non si vedono quasi più, coperti come sono dalle ustioni.

E poi, sia detto, a me la marmellata di more nemeno piace.